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“OTTOBRE”-MALINCONIA

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 Ottobre. Le giornate sono sempre più brevi e la notte arriva presto in quella che un tempo fu la dimora dei Kershon. Ora tutto tace, ormai nessuno abita più lì.Tra quelle mura si ode soltanto il silenzio assordante della notte e della morte .  Tuttavia nel paese si sussurra e si guarda con timore quando si passa davanti alla antica Dimora dei Kershon.  Si dice che sia in realtà ancora abitata, perché di tanto in tanto qualche luce appare… e poi.. e poi c’è il pianoforte 🎹, che ogni tanto riprende a suonare, malgrado è completamente rotto e nessuno lo ha mai più riparato da quando morì Lady Roxana Kershon.  Ma troppi anni sono ormai passati , troppe lacrime furono versate da Lord Kershon per permettere a qualcuno di toccare quel magnifico pianoforte che non doveva mai più conoscere nessuna mano che potesse suonare il pianoforte della sua diletta moglie.  Sono passati secoli da quando quella dimora conobbe le risate e la gioia di una vita felice. Ma fu tutto tro...

LA CABINA TELEFONICA PER COMUNICARE CON I DEFUNTI

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 Buonasera amici di questo Blog! Oggi vi propongo una gentile credenza dell’Estremo Oriente, per onorare la memoria di chi purtroppo non è più tra noi. In Giappone la vita e la morte fanno parte della vita e rappresentano lo scorrere ineluttabile del tempo che è fatto anche di addii dei propri cari…  Vi presento il Telefono del vento.. C’è un luogo dove le parole scompaiono nel vento, dove il silenzio accoglie le voci che non possono mai più rispondere. È un telefono che non chiama nessuno eppure ascolta tutti coloro che hanno nel cuore l’indicibile dolore di una perdita , ed è così che questo telefono costituisce un filo invisibile tra il mondo dei vivi e quello di chi se n’è andato per sempre. È un gesto che nasce dal bisogno umano più antico: quello di parlare con chi non c’è più, per dire loro le parole che non si sono mai dette, e che purtroppo non si potranno mai più dire. Tutto cominciò in un giardino sulla costa giapponese, dove un uomo di nome Itaru Sasaki installò un...

L’AUTO MALEDETTA DI SARAJEVO

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 Ci sono delle automobili che hanno uno strano destino  e diventano portatrici di morti e sventure. È il caso della automobile dell’arciduca Francesco Ferdinando. La coppia arrivò a Sarajevo il 28 giugno 1914 su una vettura da gran turismo a sei posti colore rosso sangue. Un giovane anarchico armato di pistola salto’ sull’auto in corsa e fece fuoco sull’ arciduca e sua moglie. Con questo doppio omicidio si scatenò la prima Guerra Mondiale, che portò 20 milioni di morti. Fini’ la Guerra, e il nuovo governatore della Jugoslava recuperò l’auto dell’attentato e decise di usarla. Fece 4 incidenti, in uno di questi perse il braccio destro, e ne ebbe abbastanza, decise che quell’auto portava sventura e che andava demolita. Il dr. Srikis, suo amico non fu d’accordo e si offrì di rilevarla, incurante delle dicerie che l’auto portava sfortuna. La guidò per 6 mesi, poi successe l’irreparabile.L’auto fece un terribile incidente, si ribalto’ e il dottore perse la vita schiacciato sotto il ...

LA LEGGENDA DELL'OLANDESE VOLANTE, UNA NAVE FANTASMA CHE NAVIGA DA SECOLI

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 Salve amici di questo Blog, dedicato al Paranormale, sicuramente avrete sentito parlare dell'Olandese Volante grazie alla serie dedicata ai film "Pirati dei Caraibi",ma forse pochi conoscono la sua vera storia.  Grazie a svariati testi, abbiamo potuto ricostruire questa leggenda assolutamente affascinante, che in passato ha creato innumerevoli avvistamenti. Che ne dite? Vi andrebbe di saperne di più? E allora mettetevi comodi,state per iniziare un viaggio lungo attraverso i secoli a bordo di questa leggendaria nave! La leggenda dell'Olandese Volante, non è solo una favola per vecchi lupi di mare, si tratta di una storia che gira da secoli, esattamente dal '600 e cioè da quando l'avido capitano Hendrick Van Der Decken comandante di un mercantile olandese senza scrupoli, faceva vela da Amsterdam per le Indie Occidentali e grazie alla velocità con cui riusciva a solcare i mari per consegnare le merci, gli valse il nome di Olandese Volante!  In breve tempo si fec...

UNA GITA NEL TEMPO I FANTASMI DI VERSAILLES

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Ecco una nuova storia di fantasmi vera, assolutamente affascinante, si tratta della strana avventura vissuta da due turiste inglesi nel 1901. Miss Moberly figlia di un vescovo di Salisburgo e in seguito direttrice del St'Hugh's College di Oxford e miss Jourdain sua amica andarono insieme  in vacanza a Parigi. Avevano deciso di visitare il Petit Trianon nei giardini di Versailles. Era il 10 agosto, ricorreva l'anniversario del sacco delle Tuileries a opera dei rivoluzionari nel 1792. Era una giornata molto calda. Giunte nei pressi del Grand Trianon, invece di svoltare a destra verso l'Alle'e des deux Trianons, decisero di svoltare a sinistra in quanto il viale era molto più alberato e dava frescura. E fu così che per errore le due turiste scelsero quel percorso e si ritrovarono nei giardini che portavano al Petit Trianon. Non riuscendo a ritrovare la strada, chiesero indicazioni a due uomini che indossavano due cappelli a tricorno e dei vestiti di foggia antica. Cost...

UNA GITA NELL’HOTEL FANTASMA

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Questa vicenda ha avuto inizio i primi di ottobre del 1979 in Inghilterra quando due coppie di sposi e amici decisero di fare un viaggio organizzato di due settimane per visitare la Francia e la Spagna. Geoff e Pauline Simpson decisero di unirsi a Len e Cynthia Sisby, che per primi avevano avuto quell’idea: era un modo per lasciarsi alle spalle per qualche giorno la routine quotidiana e lo stress accumulato sul lavoro. I quattro viaggiatori si imbarcarono al porto di Dover e attraversarono la Manica, decisi a visitare prima le città francesi più invitanti. Entrambe le coppie erano dell’idea di un turismo ” fai da te”, che avrebbe permesso loro di organizzare a loro piacimento le tappe e le date: proprio per questo motivo, giunti in territorio francese, presero una macchina a noleggio e decisero di proseguire verso sud. Dopo tre giorni erano sulla strada che da Lione portava ad Avignone loro prossima meta, ma erano già la 6 di sera e si sa, ad ottobre la notte scende velocemente. Decise...

LA SUPERSTIZIONE DEL N.17

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 Si avvicina il 17 marzo ovvero la Festa di San Patrizio, una data particolare che a seconda dei paesi è sinonimo di sfortuna, mentre in Irlanda no. Analizziamo insieme il perché il 17 è un numero infausto. La credenza che il venerdì 17 porti sfortuna è radicata nella cultura italiana e in alcune tradizioni europee. Questa superstizione nasce dalla combinazione di due elementi ritenuti negativi: il giorno venerdì e il numero 17, entrambi associati a eventi infausti o simbolismi negativi. Esaminiamo le ragioni più nel dettaglio. 1. Il numero 17: un simbolo di sventura Il numero 17 è stato considerato “sfortunato” per diverse ragioni storiche e simboliche: Antica Roma: In numeri romani, il 17 si scrive XVII. Questo può essere anagrammato per formare la parola latina “VIXI”, che significa “ho vissuto” o, in un senso più funesto, “la mia vita è finita”. Era un’iscrizione comune sulle tombe romane, associata quindi alla morte e alla fine dell’esistenza. credenza che il venerdì 17 porti ...